Un antico detto vuole che “le ostriche si mangino nei mesi con la R”: l’usanza è di origine francese e risale a tre secoli fa.
I mesi senza R nella lingua francese sono quelli estivi: maggio, giugno, luglio e agosto.
Le ragioni di questa tradizione sono due. La prima è che le ostriche si riproducono nel periodo estivo, e in quei mesi sono sì commestibili ma si riempiono di latte e perdono molto in sapore e consistenza, perché affaticate dall’attività riproduttiva, quindi sono poco adatte al consumo.
La seconda è dovuta al fatto che i frutti di mare vengono consumati generalmente crudi e per questo devono essere appena pescati.
In estate si sviluppano delle alghe che rilasciano delle tossine nelle acque marine, e vengono facilmente assorbite dalle ostriche, rendendole potenzialmente nocive. Inoltre, in passato, quando non esistevano ancora i moderni sistemi di refrigerazione, era complicato conservare le ostriche al fresco durante gli spostamenti: il caldo le faceva deteriorare rapidamente, e consumarle poteva essere rischioso per la salute.
Così nel 1752 la Polizia di Parigi emise la prima ordinanza che vietava il commercio delle ostriche nei mesi più caldi, dando origine al famoso detto.
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